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lunedì 5 dicembre 2011

FRATTURA DEL VETRO TEMPERATO

Il vetro, escludendo il caso ovvio dell’urto impulsivo, si rompe quando è sottoposto a sollecitazioni di trazione e la tempera, se ben realizzata, distribuita e applicata, ne migliora la resistenza.

La tempera si realizza con trasferimento e scambio di energia tra vetro e ambiente, con un residuo del bilancio termico che rimane immagazzinato nella massa sotto forma di energia potenziale elastica.
La tempera restringe la variabilità delle condizioni di suscettibilità alla rottura delle lastre di vetro sottoposte a sollecitazioni aumentandone la capacità di sopportazione verso stress prodotti da eventi accidentali o sistematici, che porterebbero alla rottura fragile.
Alcuni dei fattori che influenzano la resistenza alle sollecitazioni e la probabilità di rottura sono:

·       qualità delle lastre di vetro (composizione, spessore, inclusioni, coating, apporto di vernici, lavorazioni di bordo, effetti di intaglio, fori, scassi, qualità delle superfici esterne).
·       intensità dei livelli tensionali derivanti dalla tempera, della loro distribuzione areale e nel profondo.
·       caratteristiche delle sollecitazioni termiche e meccaniche e loro distribuzione.
·       durata nel tempo delle sollecitazioni.
·       tipologia dei vincoli cui le lastre sono sottoposte e conseguenti generazioni di sollecitazioni per deformazioni impedite.
·       presenza di schermature in grado di influire sulla distribuzione della temperatura.


I residui dell’incisione dovuta al taglio con utensile sono le microfratture in prossimità del bordo e nel posizionamento di una lastra spessa sul tavolo di carico si consiglia di lasciare questa zona in coda al pezzo (nel senso dell’avanzamento in forno) e rivolta verso il basso (a contatto con i rulli). Si cerca così di limitare la sollecitazione termica di trazione generata in una zona delicata, che potrebbe portare alla rottura in forno.
Mediamente la difettosità dovuta alla incisione del taglio è più penalizzante per le lastre spesse che sono più imperfette superficialmente e che vedono crescere le tensioni dovute al riscaldamento asimmetrico rispetto alle lastre sottili (la struttura scarica poco la sollecitazione perché tende a mantenere la sua forma); le operazione di molatura e lucidatura spesso non eliminano completamente gli intagli e addirittura, se provocano surriscaldamento, sono peggiorative e aumentano la probabilità di rottura.

POSIZIONAMENTO

In una carica completa la lastra più penalizzata è la prima ad entrare nel forno, infatti incontra rulli alla più alta temperatura. Le pause di lavorazione, quando sono di lunga durata, generalmente creano problemi di sovratemperatura della faccia inferiore del vetro e bisogna tenerne conto se, alla ripartenza, la nuova carica è costituita da lastre di grosso spessore.

Per lo stesso motivo i fori e le zone lavorate (scassi e raccordi angolosi) andrebbero protette, soprattutto nel caso di spessori forti, cercando di posizionare le parti più difficili in coda alla lastra. Qualora l'oscillazione lasciasse scoperta parte dei rulli è conveniente per particolari di pregio sacrificare ritagli di vetro ad es. 30 x 30cm disponendolo immediatamente prima e dopo la parte incriminata.

Quanto accade all'interno del forno nella fase di riscaldamento si presenta nel raffreddamento di tempera successivo che risulta molto più pericoloso per l'integrità delle lastre. Quindi attenzione alle zone con discontinuità che possono essere troppo sollecitate dalle asimmetrie della tempera dovute alle soste e/o a pressioni di alimentazione aria troppo elevate.


I numerosi elementi elencati sono responsabili della forte dispersione dei dati relativi alla presenza di rotture per il vetro temperato, moderatamente più resistente di uno non trattato, ma non esente da problemi se non perfettamente realizzato.

La rottura di lastre temperate non avviene mai in modo inspiegabile e non esisono le “ rotture spontanee ” termine proveniente dal mondo della produzione, coniato per comprendere tutto l’imponderabile; la rottura è conseguente a una molteplicità di cause che creano le condizioni per il superamento locale della sollecitazione in corrispondenza proprio della sezione meno resistente.
Anche una sollecitazione di bassa entità applicata ad una parte circoscritta  e poco resistente può produrre la rottura, analogamente una sollecitazione molto intensa può risultare critica anche per una lastra ottimamente temperata. Così come la mancanza della rottura non è indicativa di una buona resistenza generale del manufatto, la presenza della rottura non ne indica necessariamente la scarsa qualità.
Infatti devono essere valutati tutti i fattori di influenza che sono attivi in un certo momento in un certo posto sul materiale, considerando la sovrapposizione degli effetti in grado di creare le condizioni di superamento della tensione massima sostenibile in qualche punto critico della struttura e quindi la rottura.
Le condizioni di impiego a regime e lo studio dei transitori dovrebbero fornire le linee guida preventive per la progettazione del prodotto temperato, confinando le probabilità di rottura entro una percentuale minima, senza cercare di ottenere con la tempera esasperata una resistenza eccessiva che viene pagata con costi, instabilità ed asimmetrie di forma e di tensioni. Piuttosto conviene raggiungere l'omogenea ed uniforme distribuzione dello stato tensionale, sufficiente per l'impiego cui l'oggetto in vetro è destinato.
La qualità della tempera viene solitamente associata al tipo di frammentazione che, all'esame visivo, descrive abbastanza bene alcune caratteristiche esaminando i frammenti nel numero, dimensione e disposizione.
A titolo di esempio riportiamo un quadro di frammentazione presentato da un manufatto, rotto per test di tempera, che può fornire alcune informazioni relative alla storia termica del pezzo, alla qualità delle tensioni e resistenza alle cause esterne scatenanti il collasso. Di seguito si mostra un particolare interessante, a raggio di curvatura variabile, spessore 5mm metal coated su faccia inferiore, realizzato necessariamente a temperatura elevata, con scorrimento del materiale.



Il punto di impatto è centrato e le linee di flusso si dipartono radialmente lasciando aree a chiazze con elevatissima disuniformità  della frammentazione che risulta pessima, visibile più chiaramente nella seguente elaborazione di immagine. 



Il particolare è realizzato a gravità su mold a squelette di appoggio solo periferica, quindi certamente la temperatura raggiunta per ottenere la curvatura a gravità era ampiamente sufficiente per la tempera di un 5mm, tuttavia le soffianti non adatte hanno creato dei ricircoli di aria che ha lavorato male sulla superficie concava, compromettendo il raffreddamento. Il problema è stato successivamente risolto disegnando delle soffianti a particolare che hanno fornito tempera a norma.
L'esempio precedente serve a illustrare che l'uniformità del tensionamento, più che il valore assoluto dei picchi locali, garantisce stabilità del pezzo in presenza di sollecitazioni meccaniche e/o termiche, fatto confermato dal procedimento tecnologico di indurimento (vedi paragrafo) che a fronte di una minore resistenza meccanica, gode di minore dispersione delle rotture.
Trasferire le caratteristiche di omogeneità del vetro hardened unitamente al livello di tensioni del temperato è l'obiettivo della tempera ben eseguita.
  



  


  

18 commenti:

  1. Buonasera,
    avrei bisogno di un 'informazione tecnica importante,due giorni fa abbiamo istallato una porta in vetro temperato 1 cm specchio bifacciale (come indicato in fattura) ,scorrevole esterno muro con binario in acciaio a vista. Purtroppo pochi minuti dopo l'istallazione il vetro ha ceduto,è caduto da solo,ferendo il mio operaio. Il binario e il muro sul quale era fissato sono rimasti intatti (misura della porta L103xh.225).
    Abbiamo visto che è come se i fori non riuscissero a sostenere il peso della porta stessa. Dopo pochi minuti la porta è caduta giù. E' possibile che sia dipeso da una qualità scadente di vetro?
    Una risposta mi aiuterebbe molto perché la ditta fornitrice se ne lava le mani e il cliente vuole essere risarcito.
    Grazie .
    Caterina

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    1. Gentile Caterina, purtroppo leggo la sua nota soltanto oggi e me ne scuso.
      L'argomento da Lei trattato può presentare numerose interpretazioni, partendo dalla tipologia della lastra (qualità del vetro, esecuzione di scassi e fori, modalità di esecuzione della tempera,montaggio e interferenze con elementi rigidi etcc. L'evento della rottura all'atto della posta in sede definisce la condizione di vetratura a rischio e la rottura in frammenti può solo mostrare la presenza di tensionamento da tempera, ma non della sua esecuzione a norma. L'argomento è complesso e ben si presta a situazioni in cui lo scarico delle responsabilità coinvolge tutti gli attori. Posso solo dirLe che una lastra in vetro, priva di inclusioni pericolose e temperata a norma presenta una elevata resistenza meccanica che protegge la lastra riducendone le probabilità di rottura. Difficile consigliarLe un comportamento conveniente, di solito si cerca di risolvere la questione amichevolmente infatti tutti gli attori sono ben consapevoli delle loro responsabilità e una contestazione in campo legale (difficilmente gestibile)rappresenterebbe solo un costo.
      Qualora le occorressero maggiori informazioni in tempo reale può telefonarmi al 3487805973. Cordiali saluti Vincenzo Caico

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  2. Buon giorno ,ho un quesito da chiedervi ,a voi che ne sapete più di me .mi stanno montando in questi giorni una porta tutto vetro spessore 10mm ,le misure sono 2100×100 formata da due vetri temperati da 5mm con un disegno farà i due vetri .Mi sono accorto posando una pertica diritta che questa porta è curva in verticale di 10/11mm ,mi dicono che è normale per una porta in vetro temprato ,non mi convince perchè confrontando la battuta sul muro o le spazzole per chiudere lo spazio di scorrimento si vede una luce o aria differente ,chiedo se hanno ragione loro o la porta deve essere diritta in verticale Grazie mille ,la mia mail è gheller58@gmail.com

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    1. Gentile sig. Sergio, purtroppo leggo la sua nota soltanto oggi e me ne scuso.
      Le rispondo dicendo che la planarità di una lastra in vetro temperato è condizione richiesta e realizzata normalmente. Difformità possono essere accettate nell'ordine del millimetro ed in funzione percentuale della dimensione ma solitamente non ci si discosta dalla sagoma che appartiene alla lastra primitiva (precedente al trattamento di tempera). Il problema della mancata planarità interviene quando una condotta scorretta nella gestione del forno di tempera provoca una deformazione ad ampio raggio (superficie concava o convessa) oltre a possibile sbilanciamento dello stato tensionale che potrebbe risultare non simmetrico e quindi partecipe e spesso coinvolto nella responsabilità. Con i pochi elementi che mi ha descritto ritengo che la porta potrebbe essere contestata anche perchè se il produttore non è intervenuto autonomamente nel ripristino della coppia di lastre, evidentemente deformi, ritengo che possano esserci dubbi anche sulla qualità della tempera, più difficilmente valutabile. Comunque trattandosi di un prodotto stratificato la pericolosità rimane abbastanza limitata nel caso di una porta differentemente dal caso di una finestra sospesa. Mi permetto di inoltrare la presente anche alla sua casella di posta a causa del ritardo nella risposta. Restando a disposizione per chiarimenti la saluto. Vincenzo Caico

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  3. Gent.le Ing Caico, vorrei proporle il problema dell'auto esplosione delle lastre di vetro dei box doccia. A marzo 2018 ho acquistato il box “Regina 2.0 di Olimpo Docce” molto bello esteticamente con vetro 8mm. Dopo più di un anno di utilizzo è scoppiato il lato fisso dove appoggiano le cerniere della porta la quale, mancando il supporto, è caduta sul muro frontale alla doccia dove stava un accappatoio che ha attutito il colpo e non l'ha fatto rompere. Solo per una fortuita coincidenza non è accaduto nulla a mio figlio che aveva appena finito la doccia (era ancora in bagno spostato leggermente dal box doccia). Chiaramente può capire lo spavento e il disorientamento su cosa fare. Contattato il venditore / produttore “Mondial Shop” dopo aver manifestato il dispiacere per l’accaduto mi ha detto che l’auto distruzione di un vetro temperato può accadere e mi ha proposto la sostituzione del vetro esploso la porta con un contributo minimo di 90 euro, aggiungendo che non esiste la garanzia sui vetri, perché è una parte usurante. Mi ha aggiunto che la causa dell’auto distruzione può essere imputata o ad un difetto di fabbrica o ad un errato montaggio dell’idraulico. Ad oggi mi interessa poco se sia giusto o meno la mancata sostituzione gratuita del vetro dopo che mio figlio ha rischiato seriamente di ferirsi. Per cui mi sto concentrando su quale modello prendere. Ho capito che non esistono vetri sicuri (dato che nessun produttore da la garanzia sul vetro); allora credo che mi orienterò su un box scorrevole (per come era progettato il mio box credo che la porta, pesante, creava troppe sollecitazioni sulle cerniere che erano attaccate una lastra di vetro) e con i vetri con un film antiesplosione. Vorrei conoscere il suo parere sul fatto che si possano vendere dei box potenzialmente pericolosi per l'incolumità delle persone.
    Grazie Paolo Cosentino

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    1. Gentile Sig. Cosentino
      Quanto da Lei lamentato è un evento talvolta presente nella tipologia delle vetrature sollecitate da cause sistematiche (carichi applicati in corrispondenza dei vincoli di sospensione) e/o accidentali (urti, fatti termici etcc.).
      Non voglio addentrarmi troppo nelle cause della rottura lamentata, che potrebbero essere difficili da determinare mancando un esame diretto dei manufatti in oggetto; solitamente questo evento, quando si tratta di materiale temperato e/o temperato stratificato, fa parte del rischio implicito nella produzione di manufatti in vetro che subiscono le conseguenze di un percorso termico produttivo talvolta poco controllato e soprattutto di montaggi e centrature che possono sollecitare localmente le sezioni più deboli. La contestazione non è semplice perchè trova il Fornitore sfuggente alle sue responsabilità, che esistono, dal punto di vista commerciale e penale; solitamente il Produttore del manufatto interviene in seconda battuta sostituendo l'oggetto e delegando al Commerciante venditore l'onere del montaggio.
      E' spesso evidente il tentativo di scaricare le responsabilità ad altri, includendo l'uso non conforme per coinvolgere il Cliente finale che ha subito il danno e corso il rischio. Ritengo che nel Suo caso ci possano essere gli estremi per una sostituzione gratuita, anche perchè evento fortunatamente esente da danni alla persona, che avrebbero modificato completamente il quadro e coinvolto i Fornitori anche penalmente. La legge impone responsabilità precise per le strutture coinvolte, produttive e commerciali e richiede procedure a norma per la realizzazione di manufatti in vetro; consiglierei il Fornitore di informarsi meglio a questo proposito. Concludo dicendo che i prodotti in vetro rispondono ad esigenze progettuali e metodi produttivi che garantiscono una ragionevole sicurezza di impiego che, se non rispettati, possono produrre eventi pericolosi anche gravi di cui il business sembra non rendersi conto. Per quanto riguarda la sostituzione con porta scorrevole certamente la distribuzione del carico privilegia la compressione della lastra, situazione di elevata sicurezza. Le porte incernierate e i loro accessori spesso (se mal progettate e realizzate) inducono sforzi di trazione intensi, mal sopportati anche da vetrature temperate. Le condizioni di sicurezza richieste nel caso specifico di un box doccia possono essere garantite da lastre stratificate con intercalare plastico PVB o addirittura Sentry glass della DUPONT (mia evidente provocazione per ipotizzare la sicurezza assoluta).
      Restando a Sua disposizione cordialmente La saluto.
      Vincenzo Caico

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  4. Buongiorno, vorrei porre alla vostra attenzione il mio problema. Circa dieci anni fa ho sostituito le mie vecchie finestre con delle nuove (legno/alluminio) con vetro a doppio taglio termico. Vivo in un condominio a tre piani ed io sto nel mezzo. Le finestre, le ha cambiate anche mio zio che vive a fianco al mio appartamento: stessa ditta, stesso tipo di vetro e finestra, stessa data di consegna e di montaggio, stessi operai. L'anno scorso sia a me che a mio zio si sono frantumati i vetri di tre fenestre. Questa mattina a me se ne è rotto un altro, una lesione verticale da sopra a sotto dopo un rumore tipo scoppio. Già l'anno scorso ci eravamo rivolti alla ditta che ci ha fornito le finestre dicendoci che può capitare a causa degli sbalzi termici. Premetto che l'anno scorso i vetri si sono rotti nel mese di luglio. Inizialmente avevo pensato ad un assestamento del terreno sul quale poggia il palazzo, ma ho anche pensato che probabilmente lo stesso problema doveva verificarsi anche agli altri miei vicini che hanno anche loro finestre con vetri simili, ma che non hanno avuto mai problemi. Potete, per favore, darmi delle informazioni? Grazie 1000!

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    1. Premesso che gli elementi da Lei elencati non sono sufficienti per la definizione delle responsabilità, fornisco alcuni elementi:
      Le finestrature vetrocamere solitamente non presentano vetri temperati, situazione confermata dalla rottura con lesione verticale della lastra. (la tempera genera rotture in piccoli frammenti). Pertanto, se si tratta di vetri non temperati, occorre valutare se la rottura interessa entrambe le lastre (caso che farebbe pensare ad una sollecitazione anomala dell'intero manufatto), situazione limitata ad una sola finestra e dipendente dalla posizione in presenza di deformata strutturale dell'alloggiamento. Ritengo però che i vincoli periferici della finestra siano abbastanza elastici e in grado di assorbire piccole deformazioni e la escluderei.
      Inoltre occorrerebbe conoscere se le rotture hanno interessato le lastre esterne o quelle interne in quanto le sollecitazioni termiche localizzate (bordi freddi e centro caldo possono indurre rotture) ad ex. radiazione solare che interessa parzialmente un bordo della finestra o presenza di riscaldamento a termosifone attivo al disotto.
      Ricordando che il vetro è un materiale fragile ed è possibile che la realizzazione della camera non perfettamente in tolleranza sulla canalina distanziale abbia lasciato un bordo scoperto da cui può essere partita la rottura. La presenza di eventi similari su altre finestre farebbe pensare a un errore sistematico nella realizzazione.
      Le ripeto comunque che le responsabilità nelle rotture del vetro sono di difficile attribuzione soprattutto in assenza di un esame diretto del manufatto danneggiato.
      A disposizione per eventuali chiarimenti mi scuso per il ritardo nella risposta.

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  5. Buonasera, espongo il mio problema, ieri sera stavo comodamente sul divano quando ad un certo punto sento un esplosione vado in cucina e trovo il coperchio del piano cottura frantumato in mille pezzi. Il coperchio era chiuso e i fornelli non erano stati utilizzati. La mia cucina ha 21 anni di vita. Com'è mai possibile una cosa del genere?

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    1. Solitamente il vetro temperato, in uso per legge sulla sicurezza, mostra caratteristiche di resistenza eccellenti e ampiamente sufficienti.
      Occorre ricordare però che il trascorrere del tempo può aver mascherato eventi rischiosi accaduti in passato che possono aver interrotto la continuità della "rete compressa" che racchiude la lastra e la protegge. Ossia un piccolissimo danno in periferia che ha reso la lastra fragile, quando si è propagato, interrompendo la continuità dello strato in compressione.
      Aggiungo che la prossimità delle sorgenti calde dei fornelli può aver fatto "maturare" nel tempo la situazione. L'energia elastica accumulata nella lastra, che la proteggeva quando era disposta correttamente, si è liberata ed ha prodotto il caratteristico rumore della frammentazione.
      La sostituzione della lastra può essere fatta semplicemente rivolgendosi a una vetreria dotata di impianto di tempera, a costi contenuti.
      Cordiali saluti

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    2. Buon pomeriggio ieri mi stavo o mondandi il box doggia vetro temperat e de exposo nel montaggio ora chiedo i danni allà zienda ma Che ne pensate Che lo riborsano a sue spese ho perdó i soldi?

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    3. Un vetro bellíssimo cioo un còlera miee costat 840 euro

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    4. Ma scusa te'mi ma allò è un difetto del vetro a quanto capisco?

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  6. Buonasera
    mi hanno consegnato un vetro temperato di 1,30 per 75 da mettere sulla vasca per la doccia. ho preso il vetro sul pianerottolo dal rivenditore e sono entrato in casa. mentre stavo percorrendo il corridoi per portarlo in bagno il vetro senza toccare terra, mi è esploso in mano. immediatamente si è frantumato in mille pezzi. subito dopo e per circa 20 minuti ha continuato a frantumarsi facendo un rumore come se stesse "friggendo". non riesco a capire è possibile una cosa del genere. sono sicuro che non ha urtato da nessuna parte. é possibile che, fuori c'era una temperatura di 35 C° e in casa di 25 gradi, la differenza rapida di temperatura lo abbia fatto esplodere?

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  7. Mi scuso per il ritardo della risposta.
    Se nel trasporto in casa non ha fatto urtare la lastra con un angolino contro il pavimento e se non ha toccato la lastra bollente con un pezzetto di ghiaccio, la responsabilità della rottura è attribuibile a un trattamento di tempera male eseguito. La tempera protegge le lastre di vetro se realizzata nel rispetto delle procedure corrette su una lastra di vetro "sano".... non elenco le situazioni che potrebbero generare successivamente rotture apparentemente inspiegabili. Nel Suo caso la frammentazione in piccoli pezzi garantisce esclusivamente che la lastra ha accumulato energia proveniente da trattamenti che fanno parte del processo di tempera, ma nulla adesso può informarci sulla storia termica del manufatto e soprattutto della sua propensione al rischio di rottura. Purtroppo devo confermare che molto materiale è temperato in modo approssimativo facendo perdere ad alcuni prodotti le caratteristiche di resistenza per cui la tempera termica del vetro si realizza. Suggerirei alla ditta fornitrice di utilizzare le informazioni sulla rottura da Lei riscontrata per fare una bella verifica sugli impianti, anche se, per quello che La riguarda, combatteranno fino alla morte per non riconoscere la responsabilità del danno. Se le servono maggiori informazioni può inoltrarle direttamente sulla mail caicov@gmail.com perchè il blog non mi avverte della presenza di posta. Cordiali saluti Vincenzo Caico.

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  8. Salve. Le espongo quanto è successo per avere un po' di chiarezza. ottobre 2018 abbiamo fornito noi come impresa edile un serramento speciale tutto vetro a 2 ante scorrevoli (270x275 ad anta)
    Il cliente 40 giorni fa circa mi chiama dicendomi che una Vetrata scorrevole è partito un crepo nel vetro e si è dilungato da cima in fondo. Questo serramento comunque è pesante si parla di 3quintali ad anta ed è situato in una zona che quando c'è il sole non si riesce a stare dal caldo..
    Conclusione mi parla che vuole avvalersi di una legge europea di 24 mesi. Io sono dell idea che si può aiutare l ho sempre fatto e sempre lo farò ma la vetreria interessata ed un altra mi hanno detto che quasi nello scadere di due anni quasi certo uno schock termico (questo ancora da accertare ma difficile credo da capire)
    È tutto a carico del cliente
    Fosse stato dopo poco tempo mi hanno detto anche si.
    Il problema è che per questo serramento ci vuole un camion gruppo ventose e diversa manodopera oltre che il vetro. Secondo il cliente tutto gli è dovuto.
    Io credo che dispiaciuto per lui ma non sia così comunque
    In attesa di una risposta
    Ringrazio e saluto

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  9. La mia risposta non può essere esaustiva nella determinazione delle responsabilità, infatti non ho gli elementi per la valutazione di quianto accaduto. In primis una superficie vetrata di tali dimensioni, esposta al pubblico, richiede lastre stratificate con PVB, addirittura in condizioni di particolare sollecitazione termica e/o meccanica si aggiunge la tempera. Il tutto prevede che gli spessori e i vincoli siano correttamente dimensionati. A titolo di ipotesi e con le cautele del caso espongo quanto segue. La rottura per eventi termici si presenta quando il riscaldamento della lastra non è omogeneamente distribuito sulla superficie e nello spessore, possono generarsi sollecitazioni di trazione nelle aree più fredde (schermate da guide di scorrimento periferiche o da alloggi metallici). tutto ciò nel trascorrere di due anni, quindi con due stagioni estive alle spalle senza frammentazione, mi fa pensare pittosto ad un evento accidentale recente, tipo urto o simile. Se Le occorre una analisi più circostanziata occorre una precisa descrizione della situazione dei materiali impiegati unitamente a un riscontro fotografico della lastra in oggetto. Le premetto che in questi casi tutti gli attori cercano di sfuggire alle proprie responsabilità, pertanto l'analisi degli eventi deve essere affidabile ed esaustiva. A disposizione per eventuali integrazioni La saluto.

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Quesiti tecnici riguardanti le lavorazioni del vetro