Lo studio del riscaldamento del vetro rappresenta
un utile esercizio per la comprensione dei mutui contributi energetici.
Ogni forno trasferisce calore alle lastre di vetro a seconda della
tipologia di impianto cui appartiene ed è quindi più o meno adatto a
fornire il riscaldamento dedicato alle caratteristiche chimiche e
fisiche della materia prima ed alle prestazioni che si intende
raggiungere.
L’elemento di contaminazione
tra le varie categorie di impianti è costituito dalla possibilità di
influire sui parametri che regolano le componenti energetiche, ossia
quanto la regolazione può ridurre le asimmetrie strutturali ed
approssimare il riscaldamento alla distribuzione voluta.
Molto
sinteticamente si indica nella variazione del volume specifico e della
rigidezza in funzione della temperatura le cause principali delle
rotture e delle difettosità ottiche e di sagoma.
I forni di riscaldamento del vetro possono essere classificati a seconda di:
1) Tipologia di funzionamento
1) continuo
2) a lotti
- a cassone (muffola)
- a camere rotanti (cassoni inseriti in un carosello)
2) Tipologia movimentazione del pezzo
1) avanzamento continuo in linea
2) avanzamento oscillante (in ciascuna delle camere di riscaldamento attraversate in sequenza)
3) la carica resta ferma nella camera di riscaldamento (muffole statiche)
4) la carica resta ferma nella camera che si muove tra differenti stazioni di riscaldo
3) Numero delle camere
1) monocamera
2) pluricamera (in serie o in parallelo)
4) Metodica della somministrazione di energia
1) irraggiamento
2) convezione (naturale e/o forzata)
3) conduzione (attraverso superfici di appoggio)
4) mista, con differenti percentuali tra i tre modi precedenti
5) presenza di un piano rulli di supporto
1) forni orizzontali o sub orizzontali
6) presenza di sistemi di sospensione con pinzatura
1) forni verticali o subverticali
7) Presenza di attrezzature che partecipano al sostentamento
1) Anelli e/o squelette
2) Sistemi di galleggiamento su cuscino d’aria
8) Presenza di attrezzature che partecipano alla curvatura
1) Maschi di pressa, materiali di interfaccia, etcc..
Riscaldamento
Il
vetro viene riscaldato dall’esterno verso l’interno con
somministrazione di energia che lo raggiunge secondo i consueti
meccanismi:
Convezione (fluidi caldi in movimento che scambiano energia con le superfici)
Irraggiamento
(radiazioni di determinata lunghezza d’onda che provengono dalle
sorgenti calde e che possono anche penetrare all’interno quando il vetro
è già caldo)
Conduzione
(l’energia si trasmette sfruttando il contatto fisico tra elementi a
differente temperatura – all’interno dello stesso vetro o tra vetro ed
elementi solidi con cui è a contatto)
Il vetro è
sempre in equilibrio termico tra l’energia che riceve (dalle parti
calde) e quella che perde; ricordo che modifica la sua risposta
all’infrarosso al variare della sua temperatura. Sinteticamente possiamo
dire che il riscaldamento è affidato alla conduzione (conducibilità
termica) e interessa le superfici esterne procedendo successivamente
verso l’interno della lastra (diffusività termica).
L’irraggiamento può, in certi casi, interessare direttamente le porzioni interne e la temperatura risultante è la somma dei contributi ricevuti durante il percorso.
FORNI CONVETTIVI PURI
Il riscaldamento avviene al 70 – 80% per convezione (l’irraggiamento è circa il 20%, ma interessa la fase finale).
VANTAGGI
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SVANTAGGI
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Non sono presenti sorgenti ad alta temperatura (>650 C°).
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possono sorgere problemi di tempera per gli spessori maggiori (con cicli corti)
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Sono scaldate preferenzialmente le superfici esterne del vetro (bene/male).
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La regolazione non è intuitiva (i moti del fluido dipendono da molti fattori)
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Il riscaldamento è indipendente dal tipo di vetro (colore) e risente poco di coating basso emissivo.
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È difficile realizzare e mantenere differenze locali di temperatura e la progettazione è complessa
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Il riscaldamento avviene più rapidamente che in un forno radiante puro.
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Pericolosità dell’impianto e difficoltà per apportare modifiche successive.
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La qualità della superficie è migliore (temperature più basse).
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Grande influenza per apertura della porta e regolazione del camino.
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La lastra tende ad essere più controllabile durante la deformazione (centro freddo)
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Difficoltà nell’inserimento di schermi e problemi di scambio termico su stampi chiusi (rete).
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Basso costo dell’energia se gas metano
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Inerzia termica (se presenti refrattari pesanti).
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FORNI RADIANTI
- Esiste una componente convettiva bassa (0,5 – 10%)
- Inizialmente il riscaldamento interessa le superfici inferiori (80% dai rulli)
- A
vetro caldo, in presenza di sorgenti ad alta temperatura, la radiazione
penetra direttamente all’interno (vetro trasparente all’IR verso Hf se
vetro chiaro)
VANTAGGI
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SVANTAGGI
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Facilità di regolazione e funzionamento immediatamente controllabile visivamente
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Complicazioni nella logica di regolazione che deve essere ben progettata e quindi costosa
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Possibilità di ottenere zone ristrette a differente temperatura (dimensione delle resistenze)
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Alto costo energia.
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Ripetitività nei cicli e facilità di asservimento a computer di controllo (dati e controllo processo)
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Critico se le resistenze sono distanti tra loro e il vetro è fermo
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Le schermature possono essere inserite facilmente ed agiscono con le leggi dell’ottica
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Tendenza a spanciare la sagoma al centro su stampi ad anello
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Facilità di inserimento di resistenze aggiuntive o modifiche
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Difficoltà nel riscaldamento vetri coated o impossibilità per particolari caratteristiche
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Bassa inerzia termica di tutto il forno che dovrebbe essere veloce nelle variazioni di temperatura se costruzione leggera.
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Differenza nei tempi di ciclo a seconda delle caratteristiche del vetro (colore etcc..)
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Facile sbilanciamento sopra/sotto
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Pericolosità dei punti caldi (resistenze a 850 C°)
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FORNI A GAS
Sono costituiti da camere in pressione, solitamente di due tipi:
- Puramente convettivi (il vetro vede esclusivamente il mix aria - prodotti della combustione a Max 650 C° ) - NO sorgenti calde localizzate!
- Convettivi / radianti
(il vetro vede fluido caldo, la tazza del bruciatore e la fiamma
diretta) in questo caso sono possibili riscaldamenti localizzati.
CONVEZIONE FORZATA NEI FORNI ELETTRICI A RISCALDAMENTO MISTO
- Forno con riscaldamento radiante convettivo nativo.
Il tetto presenta ugelli discreti per la mandata di aria in pressione che attivano i moti della atmosfera riscaldata interna al forno.
- Forno con riscaldamento radiante nativo, modificato con aggiunta successiva di un sistema di ugelli per convezione forzata.
All'interno del forno sono presenti tutti i meccanismi di trasmissione
del calore, la regolazione in percentuale tra di essi modifica gli
effetti e i tempi necessari ad ottenere il riscaldamento preferito
della massa di vetro. Esaminiamo il riscaldamento convettivo e le prime
considerazioni vanno fatte sulla quantità di aria, sui punti di
iniezione e distanza dalla superficie della lastra. In alcuni casi
(vedi figura a fianco) il forno nasce con la convezione forzata già a
bordo; gli ugelli di distribuzione dei getti di aria (frecce viola)
sono integrati nel tetto e le condotte di alimentazione della aria
compressa non ostacolano la radiazione diretta delle resistenze di
Kantal. Talvolta invece l'impianto di convezione forzata è aggiunto ad
un forno preesistente e per questo motivo può costituire un problema in
più nella gestione del forno agendo con schermature fisse tra vetro e
elementi radianti.Occorre ricordare che ogni impianto possiede delle prerogative e limiti
propri la cui conoscenza permette le ottimizzazioni necessarie a
processare le lastre in maniera corretta. Ogni impianto infatti può
rendere al massimo solo conoscendone le prestazioni nascoste e
integrandole con il vetro in lavorazione.
I depositi conduttivi, riflettenti e filtranti oggi presenti sulla
maggior parte delle lastre modificano grandemente la risposta del vetro
alla modalità del riscaldamento cui è sottoposto e non è più possibile
agire soltanto sui parametri tempo e temperatura dei forni
tradizionali. La convezione forzata attiva un contributo addizionale,
abbastanza indipendente dalle caratteristiche dei coating superficiali
che a contatto con l'aria calda si riscaldano a loro volta e
trasmettono energia per conduzione agli strati interni della lastra.
Nel grafico seguente si rappresenta per una lastra di spessore 5mm l'andamento teorico delle temperature di superficie (sup e inf) e mid plane, con il delta tra bottom e upper che fornisce indicazioni sulla deformazione assunta.
La distribuzione delle temperature reali dipende dalla situazione incontrata dalla lastra in quel forno in quel momento con quelle regolazioni e diverge grandemente dall'andamento teorico che comunque è un buon punto di partenza per comprendere cosa accade nelle prime fasi del riscaldamento in un forno a rulli.
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Distribuzione temperature |